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4 AGOSTO 1974

ITALICUS: LA STRAGE DIMENTICATA

Una full-immersion nella strategia della tensione e in particolare nell’anno 1974. Un documento che ha la particolarità di ricostruire gli avvenimenti attraverso gli interventi di storici e “protagonisti” di quegli avvenimenti. Ovviamente al centro della ricostruzione vi è la strage del treno Italicus, ed il lungo iter-giudiziario che da essa è scaturito. Ma anche di Brescia si parla – la bomba di piazza della Loggia esplode circa due mesi prima – in maniera tale da poterla ascrivere a pieno titolo nel contesto stragista di quel tempo, collocata all’interno della conflittualità esistente tra le organizzazioni eversive di destra e gli apparati dello Stato. A questo proposito ecco quanto dice Giovanni Pellegrino (presidente della Commissione-stragi)i: “… la strage di Brescia e quella dell’Italicus si inseriscono in questa fase. Sono gli ultimi colpi di coda con cui si cerca di rilanciare un piano eversivo nel momento in cui i legami istituzionali che quel piano eversivo aveva avuto si sono allentati e lo stanno abbandonando”. Sostiene analogamente Ugo Maria Tassinari (studioso dei movimenti di destra): “La strage di Brescia si colloca in un contesto di scaricamento da parte dei carabinieri di Fumagalli, antifascista, anticomunista che per tutto un periodo fa una serie di operazioni di destabilizzazione e poi viene scaricato e mandato in galera. Quindi in qualche modo la strage di Brescia va ricondotta in questo contesto di conflitto …”.Altri interventi sull’attentato del 28 maggio ’74 sono quelli di Manlio Milani, Aldo Giannuli, Gianni Flamini, Paolo Zanetov e Nicola Rao. Il lungometraggio traccia anche un ritratto di Ermanno Buzzi ed elenca alcune ipotesi sul ruolo da questi svolto nella preparazione dell’eccidio. Intervistato Mario Tuti sulle motivazioni dell’assassinio del pregiudicato bresciano, egli liquida l’argomento definendo il Buzzi un “confidente, indegno”.

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